Care amiche ed amici lettori, dopo una serie di personalità illustri che hanno visitato il reparto di terapia intensiva presso l'Ospedale di Paola, non poteva mancare anche il presidente f.f. Nino Spirlì.
Ricordiamo che la pantomima sul reparto di terapia intensiva all'ospedale di Paola, si è scatenata dopo un servizio al fulmicotone di report su rai 3 della giornalista Adele Grossi, lo scorso marzo. In quel reportage, si indicava chiaramente come da una relazione dell'ingegnere Asp dott. Capristo, il nosocomio paolano non avesse i requisiti strutturali per allestire una terapia intensiva. Il giorno dopo tutti pronti a correre ai ripari, "Non è vero, la relazione Capristo di report è vecchia, nella nuova si autorizzano i lavori", che a detta di qualcuno sarebbero durati di li a poco qualche settimana e siamo nel mese di marzo, "entro marzo 2020, la terapia intensiva sarà completata". Tralasciando il completamento del reparto annunciato per marzo 2020 e proseguiti fino al 30 giugno 2020, piccolo "ritardo" di 3 mesi, avevamo sollecitato proprio su queste righe l'esigenza di coordinare ai lavori edili presso la struttura, una procedura di reperimento del personale necessario, calcolato in almeno 20 unità tra personale medico e paramedico, poiché trattasi di un reparto al quanto delicato che per legge ha una dotazione organica diversa rispetto a tutti gli altri reparti ospedalieri. Detto questo, giù di critiche da chi oggi continua da oltre 6 mesi a vantare fantomatiche vittorie, come l'arrivo dei letti o degli arredi o la "sventata" sottrazione di arredi. Il punto fondamentale, al di là degli slogan, che volentieri molliamo ad altri e che sia noi che altre testate cartacee e on-line hanno rimarcato è la necessità di personale, senza il personale adeguato il reparto è una bellissima cattedrale nel deserto. Il reperimento del personale che deve essere permanente, non reperito da altre strutture altrimenti si rischia di depotenziare strutture già esistenti con il tentativo certamente elettorale di farne funzionare a metà altre. Premesso che la Regione non ha alcun potere in merito alle assunzioni poiché tale potere spetta al commissario straordinario Dott. Guido Longo ed ai vari commissari ASP, oltre che mere passeggiate elettorali di altro non si tratta. La Regione non ha alcuna competenza in materia già quando ha un presidente ed è regolarmente costituita, figuriamoci ora che si tratta di un ente in regime di ordinaria amministrazione (data dalla morte del presidente Santelli). Nell'ordine ricordiamo che hanno già visitato la struttura l'ex commissario Asp Cinzia Bettelini, oltre ai giornalisti di Cartabianca, Non è l'arena, Pomeriggio 5, La vita in diretta, (ironicamente quellicheilcalcio, sottovoce, grandefratellovip, temptation island,isola dei famosi,dragon ball e i pokèmon) ed in fine il presidente f.f. Nino Spirlì, che ricordiamo dalle parole di un assessore regionale "la Regione non ha alcuna competenza in merito alla riapertura degli ospedali" men che meno di poter attrezzare reparti, poiché spetta alle competenze dei vari commissari governativi ed alle risorse economico-finanziarie a loro disposizione, poichè anche se qualcuno lo dimentica o per comodità fa' finta di dimenticare, il personale ha un costo. Il punto è che chi oggi "si batte" con veemenza almeno mediatica per questo servizio, in realtà ad aprile, maggio, giugno e luglio, in tempi in cui la poltrona era salva insomma, incitava l'informazione a non avere fretta, a rispettare i tempi della burocrazia, dal 16, 17 ottobre invece cavalca l'onda dell'emozione promuovendo chissà quale iniziativa, il reparto è in completamento, ma poiché l'ospedale di Paola non è centro Covid-19, certamente la terapia intensiva non servirà per fronteggiare l'emergenza ma sarà un servizio (sacrosanto) per la comunità per gli anni a venire. In conclusione finché l'Asp di Cosenza non avvierà specifica selezione per il personale medico e paramedico a tempo indeterminato presso il nosocomio cittadino (e per ora non ce ne sono in tutta la regione), aspetteremo tutti l'inizio del "secondo tempo" negli spogliatoi, poiché almeno nei fatti sembra essere un servizio (sacrosanto) che certamente resterà alla città dopo l'emergenza covid-19, o quantomeno non servirà ora. Continueremo a monitorare la situazione e a tenervi aggiornati. Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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Aprile 2024
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