Care amiche ed amici lettori, la politica locale fa il bello e il cattivo tempo circa gli argomenti che tengono banco nell'opinione pubblica.
Era così circa un anno fa mentre ci si dilaniava politicamente e non solo sulla questione della galleria Santomarco, è così oggi per il nosocomio di Paola, a seguito del Decreto del Commissario alla Sanità Occhiuto. Il piano di riqualificazione e riordino della rete ospedaliera, nelle ultime settimane ha tenuto banco nell'opinione pubblica, con la minoranza unita nella tutela del nosocomio, e la maggioranza che da una parte Di Natale che sebbene non ha ruoli istituzionali, ha consentito e consente a Politano di essere Sindaco, in difesa del nosocomio con iniziative proprie ed il comitato da lui costituito per la tutela dell'ospedale, mentre l'altra parte della maggioranza, Sindaco in testa e Fratelli d'Italia in pieno stato confusionale. Sebbene sia stato affrontato un consiglio comunale di oltre 6 ore, l'intervento della Serranò qualche minuto prima della chiusura non ha chiarito (ancora una volta) quale fosse la posizione dell'amministrazione, poiché mentre il Sindaco foraggiava la possibilità di avere reparti funzionanti presso Cetraro spogliandosi di battaglie puramente campanilistiche, il suo Vice chiedeva all'On. Mannarino, di cui solo oggi ci si accorge essere in commissione sanità, di intercedere presso il Presidente della Regione per rivedere le proprie posizioni. Delle tre l'una, o si condivide il percorso intrapreso da Occhiuto o si fa ricorso al Tar o si chiede l'intercessione del Consigliere Regionale paolano. La consigliera Ciodaro ha perfettamente evidenziato che trattandosi di un atto pubblicato sul BUR (Bollettino Ufficiale Regionale) non è più passibile di modifica ed a 30 giorni dalla pubblicazione diverrà definitivo, anche Perrotta ha evidenziato la necessità di avere prima il consiglio comunale aperto volto alla produzione di un documento condiviso, anche se poi questa è stata la proposta finale del Sindaco in fase di chiusura dei lavori. Di Natale, quale rappresentate designato dal comitato a difesa del diritto alla salute, ha voluto esternare direttamente (e non) tutto il suo dissenso (e non solo rispetto all'ospedale) rispetto alle scevre operazioni di questa maggioranza, del tutto disinteressata dal "fare rumore" e più appiattita sulle posizioni regionali. Sulla questione della Caserma dei Vigili del Fuoco, sebbene gli autori di oggi e di ieri si affannino a vario titolo ad "intestarsi" l'opera, si è dimenticato negli anni il mostro burocratico innestato con acquisti di terreno a 10 volte il valore d'acquisto senza la revoca, all'individuazione di diversi siti poi inidonei, al rischio concreto di perdita del presidio in favore del comune di Fuscaldo, mentre sono stati citati solo gli strafalcioni commessi dal Ministero a cui per fortuna (ed era loro preciso dovere) è stato posto rimedio, anche se per il taglio del nastro gli inquilini della caserma di Via Nazionale dovranno attendere oltre il termine di questa consiliatura, ovvero il 2027. Altresì, mi auguro che gli orrori amministrativi del passato, nelle more della produzione dei nuovi atti siano stati revocati, diversamente potrebbe ulteriore contenzioso dei cittadini su cui, almeno burocraticamente, gravano decreti di esproprio o atti transattivi di vendita a cui non sarebbe stato dato seguito. Ricordo a me stesso la fantasia di fare la Caserma sul lungomare, SUL LUNGOMARE!! Su entrambi gli argomenti, le forze politiche in consiglio si sono accordate sull'aggiornamento della seduta di consiglio per una nuova deliberazione che produrrà un documento condiviso per l'unitarietà d'intenti e per la chiarificazione di alcuni punti non chiari alle forze di opposizione. Per completezza d'informazione il Commissario ad Acta, sulla questione sanitaria in Calabria è il Presidente Occhiuto, che ha ricevuto direttamente dal Governo (allora Draghi) i poteri speciali per il risanamento della gestione sanitaria in terra calabra, sebbene il Sindaco non abbia poteri decisionali in ambito sanitario, la Politica locale che rappresenta può però produrre ugualmente risultati, pressioni, ostacoli ad una Politica regionale che ha attaccato a testa bassa l'organizzazione sanitaria calabrese. Certo sarebbe auspicabile che la politica paolana sia compatta e che successivamente possa compattare le altre amministrazioni locali che sono servite dal nosocomio, per rendere la battaglia credibile e sperare che possa creare un qualche risultato, ma se nemmeno il Sindaco di Paola ci crede nella battaglia, come possono altre forze politiche o rappresentanti che non hanno alcun compito istituzionale, alzare la voce o battere i pugni sui tavoli, avendo tali azioni una certa efficacia? Ciò che è chiaro è che la minoranza, ha le idee chiare difesa ad oltranza, la maggioranza invece nelle proprie spaccature ne ha almeno 2 o 3, sarebbe opportuno che parte della maggioranza che la pensa diversamente desse un segnale forte come ad esempio le DIMISSIONI, ma non siamo così utopistici, di questi tempi la Politica non da segnali forti, è coerente nel galleggiare amabilmente nello stato delle cose. Di Natale, che almeno sull'ospedale, ha compattato una vecchia fetta di centrosinistra, potrebbe ritirare l'ultimo dei due assessori in propria quota, ma dubito che la Sciammarella, già eletta consigliere e dimissionaria per assurgere al compito di assessore, spontaneamente rassegni le proprie dimissioni per scomparire dalla scena politica e tornare all'ombra dell'ex consigliere regionale. Vedete, la Politica lancia segnali della propria presenza sulla scena pubblica, ma sono segnali che lasciano il tempo che trovano, vuote iniziative propagandiste che successivamente il tempo porta via come le orme dei piedi che lasciamo sulla battigia e che il mare porta via. La politica dovrebbe restare fuori dalla sanità, ovvero occuparsene SOLO quando non funziona, e occuparsi DI FARLA FUNZIONARE non di DOVE FARLA FUNZIONARE, perché il diritto alla salute è una cosa seria e la Politica locale dovrebbe fungere da guardarail della politica regionale e nazionale quando questa tiene in considerazione solo i numeri e non i disagi della gente e di un ampio territorio. Seguiremo gli ulteriori sviluppi nelle prossime settimane e continueremo a tenervi aggiornati. Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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p.C.I.è nato tutto dal desiderio di informazione libera che, nel nostro comune manca da anni, la strumentalizzazione politica dell'informazione ha portato a conseguenze inimmaginabili, ora vogliamo mettere tutti i giorni, atto dopo atto, sotto la lente d'ingrandimento l'operato dell'esecutivo, perché reputiamo che un cittadino informato sia un cittadino consapevole e chi è consapevole non può commettere errori, se non quelli in buona fede. Archivi
Aprile 2024
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