Care amiche ed amici lettori ci concentriamo oggi sul prossimo referendum, ovvero sulla prossima tornata referendaria.
Partiamo da un concetto base, il parlamento è composto da Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, per un totale di 945 parlamentari. La Camera Dei Deputati è composta da 630 membri mentre il Senato della Repubblica da 315 (+ 5 senatori a vita). La riforma che è stata impostata e voluta dal MoVimento 5 stelle (partito di cui faccio orgogliosamente parte) è quella della riduzione del numero dei parlamentari eletti (dalla prossima legislatura) ad un totale di 600 (anziché 945). Se dovesse vincere il SI, la nuova Camera Dei Deputati sarebbe composta da 400 eletti (anziché 630) ed il nuovo Senato della Repubblica sarebbe composto da 200 eletti (anziché 315), ma questo come abbiamo già detto, si verificherebbe solo dalla prossima elezione, quindi in questa legislatura NESSUNO VA A CASA. La riforma è stata voluta per un taglio della spesa parlamentare, da sempre vessillo del MoVimento 5 stelle e di cui ne apprezzo la coerenza, ma malgrado tutto io vi invito a fare una riflessione più profonda, ed ora mi spiego meglio. Il numero di 945 parlamentari è stato stabilito con l'entrata in vigore della Costituzione nel lontano gennaio 1948, quando gli abitanti in Italia erano poco più di 22 milioni. Facendo un breve calcolo, 22 milioni diviso il numero di eletti 945, vi viene fuori il coefficiente di rappresentatività, ovvero ogni eletto quanti cittadini rappresenta? Questo coefficiente nel 1948 era di 1 eletto che rappresentava 23.280 abitanti. Riportando lo stesso calcolo ai giorni nostri, oggi il numero di abitanti è triplicato, ovvero 60 milioni, mentre il numero degli eletti è rimasto sempre lo stesso, dunque 945. Il coefficiente di rappresentatività ad oggi è 1 eletto rappresenta 63.492 e molto spesso capita che di voti effettivi, cioè di persone che gli conferiscano un mandato siano poco più della metà. Per questo la riflessione che vi invito a fare è, che non bisognerebbe tagliare il numero dei parlamentari, ma bisognerebbe rinnovare, se non potenziare la classe politica attuale, come? Non votando sempre gli stessi, non votando con il colore del partito, con l'amico candidato o con chi ci ha dato o promesso un posto di lavoro. Il voto, chi ha sognato e creato la Costituzione, lo sognava, come personale, eguale, LIBERO e segreto, per garantire alle persone oneste, anche senza esperienza di poter fare cose buone durante un mandato. Il taglio delle poltrone volute dal MoVimento 5 stelle porta ad una riduzione dei costi di 100 milioni di euro l'anno, 500 milioni di euro per un intera legislatura, poiché oltre allo stipendio viene eliminato l'ufficio ed i costi ad esso legato, autoblu, portaborse, tfr, pensioni ecc. La politica ha bisogno di tornare a fare Politica, quella seria, ma con la P maiuscola, la politica che risolva i problemi della gente, siano essi imprenditori o disperati in cerca di lavoro, ma per cambiare la politica bisogna cambiare, noi per primi, dentro la cabina elettorale. Il pericolo di una riforma del taglio dei parlamentari è abbastanza semplice, se oggi il leader del partito di maggioranza deve controllare 300 tra senatori e deputati, dopo la riforma il partito di maggioranza potrebbe essere composto da 170, 180 persone, certamente più facilmente controllabili dal leader politico, un rischio da non sottovalutare. Indipendentemente da tutto, credo che il governo Conte, sia il migliore che abbiamo avuto dai tempi di Aldo Moro, credo anche che fosse il migliore che potesse gestire un'emergenza sanitaria ed economica di livello mondiale contemporaneamente, vista anche la caratura ed il livello delle opposizioni e dei suoi leader. Detto questo però per tutti gli altri motivi, io, ed è solo una mia opinione personale, perché ho sempre creduto in ideali democratici e da ormai 8 anni ho sposato la causa 5 stelle, non voterò in linea al mio partito, dunque voterò NO al taglio dei parlamentari per i motivi che vi ho sopra elencato, perché non siamo una popolazione in grado di cambiare i politici e per poter cambiare il modo ed i livello di fare politica, di conseguenza è meglio lasciare maggioranze più ampie che accentrare il potere nelle mani di pochi leader di partito, anche alla luce della deriva nazionalista del paese, "la storia ci insegna" solo che a volte dimentichiamo, o peggio non la conosciamo. Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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p.C.I.è nato tutto dal desiderio di informazione libera che, nel nostro comune manca da anni, la strumentalizzazione politica dell'informazione ha portato a conseguenze inimmaginabili, ora vogliamo mettere tutti i giorni, atto dopo atto, sotto la lente d'ingrandimento l'operato dell'esecutivo, perché reputiamo che un cittadino informato sia un cittadino consapevole e chi è consapevole non può commettere errori, se non quelli in buona fede. Archivi
Aprile 2024
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