Care concittadine e concittadini continua la "telenovela" sull'idea del Presidente del Consiglio comunale & Co di istituire una ZTL autobus presso l'area del parcheggio del convento.
Ebbene il leader del movimento #iononmollo da buon politico vecchia maniera, prova a spostare il centro della questione, ovvero il merito ed il metodo della propria iniziativa, dichiarandosi "sotto attacco" dai c.d. odiatori di professione. Un'iniziativa simile la fece l'allora Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi quando propose un (vero) referendum per la riforma della Costituzione, ricorderete sicuramente la definizione dei "gufi" utilizzate dall'inquilino di Palazzo Chigi nei confronti di tutti quelli che non erano d'accordo con il merito ed il metodo della schiforma costituzionale. Ora, i "gufi" sono diventati "odiatori di professione" cambia il vestito ma non il sarto, certo su questa iniziativa i cittadini sono molto divisi, ma è necessario parlare di contenuti, spostare l'attenzione mediatica su se stesso autovittimizzandosi, non consentirà alla gente di capire realmente. Gli organizzatori ora correggono il tiro, non si tratta di un "referendum" (istituto giuridico regolato dalla legge) ma di una consultazione popolare (una sorta di primarie estese a tutti i residenti), probabilmente la nostra riflessione/tirata d'orecchie nel post precedente (clicca qui) è stata avvertita dai promotori dell'iniziativa, ora la riflessione giuridica che mi pongo io qual è? Posto che il referendum consultivo ha un valore semplicemente informativo per l'amministrazione pubblica sulla volontà popolare in merito ad un preciso argomento, ed ovviamente l'esito del referendum consultivo può essere totalmente disatteso anche da chi l'ha proposto, che valore può avere l'esito di una consultazione popolare del tutto priva dei fondamenti giuridici volti ad assicurarne l'esito? Mi spiego meglio, se per istituire un referendum vi sono delle procedure di legge che garantiscono la genuinità del risultato, ad esempio l'unicità del voto (istituzione dei seggi fissi per garantire che ogni cittadino voti una sola volta), la libertà e la segretezza dello stesso (la presenza delle cabine elettorali) come è possibile garantire tutto questo senza una precisa regolamentazione? Vogliamo rimanere estranei al quesito referendario quindi ZTL SI o ZTL NO, lungi da me l'indirizzarne l'esito, il mio obbiettivo (clicca qui) è quello di informare la gente, ognuno con la propria intelligenza e delle informazioni rese ne fa quello che vuole, ma il cittadino consapevole generalmente sa autonomamente cosa votare e difficilmente sbaglia. Dando per buono l'esito sia esso positivo o negativo, cosa ne faranno gli organizzatori? A chi è destinato l'esito della consultazione? Avanzeranno pretese in consiglio comunale o eserciteranno "pressioni" politiche sulla giunta per attuare la ZTL, ammesso che giuridicamente si possa fare? Questo non è dato sapere, al momento i promotori sono concentrati sulla "festa della democrazia" mentre sembrerebbe essere più una "festa" alla democrazia. Inoltre nei post degli organizzatori leggiamo che vi sarà anche un "seggio mobile" per garantire a tutti la possibilità di esprimersi, cioè non è il cittadino che va spontaneamente alle urne, ma (probabilmente temendo un tracollo partecipativo) sono le urne ad andare a stanare il cittadino, magari in relax sotto l'ombrellone. La vera "rivoluzione democratica" caro Presidente del Consiglio Comunale, sarebbe quella dell'approvazione in Consiglio comunale, assise che lei presiede, e del quale il suo schieramento politico è detentore di una maggioranza, la vera innovazione dell'approvazione di una delibera che avrebbe dell'incredibile, ovvero la delibera che approva il regolamento per l'indizione dei referendum, consentire a tutti i cittadini, anche a lei o ai comitati come il suo, di costituire un vero referendum e di assumersene anche la responsabilità politica ed amministrativa, questo vuole essere un prezioso spunto alla voglia di fare democrazia, rivolto a chi qualche poteruccio c'è l'ha. Capisco bene che l'approvazione di un regolamento per i referendum porterebbe davvero ad una festa della democrazia, in quanto qualunque cittadino di qualunque schieramento, pensiero o colore politico, una mattina potrebbe proporre alla comunità qualcosa di innovativo, qualcosa a cui magari la maggioranza non tiene particolarmente anche per non danneggiare quelle sacche di privilegi che costituiscono il consenso nella nostra terra. Ecco questa sarebbe una delibera del Consiglio comunale che non potrebbe ricevere alcuna critica, il potere che in piccola parte ritorna al popolo, uno strumento effettivo e legale per consentire ai cittadini di far sentire la propria voce a chi, magari per effetto dell'avvenuta elezione, ha perso un po' l'udito e l'attenzione ai problemi dei cittadini adulati in tempi di campagna elettorale. Vi faccio un esempio, immaginate che in un Comune amministrato da un partito di destra, vi fosse qualcuno di un partito di sinistra, che propone qualcosa di buono per la comunità, la maggioranza (di destra) in comune si vedrebbe costretta a votare e magari bocciare una delibera su cui si è già pronunciato il popolo che magari in parte aveva votato quella maggioranza, voi dite che se venisse votata e bocciata la proposta "buona per la comunità" non vi sarebbe una ripercussione in termini di consenso su chi amministra? Cadrebbe il cliché, questo è di destra e questo è di sinistra, logiche politiche del paleolitico, la politica dovrebbe distinguersi in ciò che è buono o può esserlo da ciò che non è buono o può non esserlo, si perdono di vista gli interessi dei cittadini anteponendovi le logiche di partito. In altri comuni esiste questa delibera, questo regolamento per i referendum, e addirittura, "rivoluzione democratica" vengono rispettati gli esiti, per noi continua a non essere una priorità, e piuttosto che farci votare un referendum vero andiamo a votare chissà cosa e per che cosa e per volere di chi. La società ha un problema di base, spesso si confonde il fare politica con il tifo delle squadre di calcio, la differenza è sottile ma abissale, il tifoso sosterrà a prescindere la squadra riunita sotto la propria bandiera, è facile non ci sono ideali, o sei di quella squadra o sei contro. La politica è tutt'altro, si può fare politica senza appartenere ad un partito, è occuparsi dei problemi della comunità, è mettere in discussione tutto anche se stesso, è ragionare con la propria testa ed i propri ideali, confrontare i propri obbiettivi con quelli di partito o del politico di riferimento. Vi invito a fare un esercizio, utile anche per il futuro, prendete l'idea, e immaginatela come se fosse già esistente, provate a ragionare sui vantaggi e gli svantaggi sui benefici e a quanti finiranno questi benefici, finita l'analisi se i vantaggi o gli svantaggi prevarranno avrete la VOSTRA risposta, i vantaggi sono pubblicizzati ovviamente, gli svantaggi dovrete andarveli a cercare da soli, ne siete in grado fidatevi, ma solo così farete Politica con la P maiuscola. Del merito dell'iniziativa ne abbiamo ampiamente discusso (clicca qui) probabilmente più dei promotori stessi, sul metodo abbiamo non poche riserve ( clicca qui), il "nostro" è stato fatto ora sta a voi comprendere e decidere, anche se volete "votare" con la vostra testa. "La politica non è un mestiere è un servizio, nel senso di servire non di servirsi o circondarsi di servi" M. Travaglio Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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p.C.I.è nato tutto dal desiderio di informazione libera che, nel nostro comune manca da anni, la strumentalizzazione politica dell'informazione ha portato a conseguenze inimmaginabili, ora vogliamo mettere tutti i giorni, atto dopo atto, sotto la lente d'ingrandimento l'operato dell'esecutivo, perché reputiamo che un cittadino informato sia un cittadino consapevole e chi è consapevole non può commettere errori, se non quelli in buona fede. Archivi
Aprile 2024
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