Care amiche ed amici lettori, è successo di tutto al consiglio comunale di oggi, meno quello che era auspicabile per i cittadini.
Il Consiglio comunale era convocato per la data odierna con l'obiettivo dell'approvazione di delicati punti all'ordine del giorno, che prevedeva tra gli altri, la delicata questione dell'elezione del Presidente del Consiglio a seguito delle dimissioni della consigliera Sciammarella (PD) e l'approvazione delle modifiche al piano spiagge già approvato. I lavori sono presieduti dalla consigliera Serranò (Grande Sud), quale membro del consiglio comunale anziano, a prendere la parola è il consigliere Politano (PSI) il quale richiede l'inversione dell'ordine del giorno, procedendo all'approvazione del piano spiagge e solo successivamente a quello dell'elezione del presidente del consiglio, a tale richiesta gli faceva eco la Capogruppo Chiara Donato (PD). In un primo momento il presidente temporaneo Serranò sembrava condiscendente rispetto a tale richiesta pervenuta dalla maggioranza, ma l'intervento del consigliere Falbo (Progetto Democratico) ha di fatto impedito l'esecuzione di una richiesta del tutto irrituale, ponendo all'attenzione del Segretario Comunale la questione della legittimità dei lavori del consiglio e dunque dell'approvazione del piano spiagge senza l'elezione di un Presidente del Consiglio eletto. Naturalmente la richiesta di Falbo era volta a tutelare i destinatari del provvedimento di approvazione del piano spiagge, ovvero i commercianti, che anche a seguito dell'approvazione del consiglio, in assenza del suo presidente, si sarebbero visti annullare il provvedimento per carenza di legittimità, magari in seguito. Il Segretario comunale per verificare la richiesta della maggioranza, e le perplessità sollevate da Falbo, ha chiesto di sospendere i lavori del consiglio per dare maggior certezza alla legittimità dei lavori del consiglio. Tornando in aula, la Segretaria Comunale, accoglieva le perplessità di Falbo e ribadiva la necessità della votazione del presidente del consiglio e solo successivamente alla prosecuzione dei lavori, compreso l'approvazione del piano spiagge. A tal punto ha preso la parola il consigliere Di Natale (PD) del tutto in difficoltà ed ostando a quelle che erano le doglianze del Segretario Comunale, ribadiva l'inesistenza di una norma che impedisse ai consiglieri di invertire l'ordine del giorno e dunque di approvare il piano spiagge e successivamente di eleggere il presidente del Consiglio, ponendo alla base delle proprie dichiarazioni un giuridichese vecchio stile che però trova poco riscontro fattuale, in quanto il Di Natale, forse tra i mille incarichi accumulati lo ha dimenticato, ma con le medesime dinamiche il Consiglio, preso atto delle dimissioni proprio di Di Natale, lo scorso settembre 2020 andò in aula a votare il Presidente Sciammarella, prima di intavolare la discussione sull'approvazione del bilancio, palesando dunque lo stesso metro. Il PD si è reso conto di aver creato un problema con le dimissioni del tutto imponderate di Sciammarella, sapendo che nessuno aveva i numeri per eleggere il nuovo presidente ha tentato di ribaltare l'esito del consiglio approvando ciò che gli faceva comodo e lasciando la palla avvelenata dell'elezione solo in seguito, sapendo benissimo che non era possibile. Il problema è che, avendo sollevato una crisi, del tutto arbitraria e sguaiata nei tempi e nei modi, ha palesato una certa carenza di lucidità, l'ex consigliere regionale si è assunto la responsabilità politica di revocare un pezzo importante del Consiglio (il suo presidente), in vista dell'approvazione del Piano Spiagge e del bilancio che da qui a poco ci si appresterà a votare, senza assicurarsi che vi fossero i numeri per sostituirlo, perché in tutta onestà, l'ex Presidente Di Natale, dovrebbe sapere, avendo svolto tale ruolo, che senza il Presidente del Consiglio, certamente i lavori, da un punto di vista politico, tanto legittimi non sono, come ribadito anche dal segretario comunale. Anche il consigliere Ferrari (Forza Italia) ha ribadito la necessità di votare il presidente del consiglio, ritenendo del tutto insensate le richieste di invertire l'ordine del giorno e dunque di procedere i lavori senza il suo presidente. Vista la posizione ferma del segretario, il presidente Serranò non ha potuto far altro che dare seguito alla richiesta di votazione del presidente del consiglio e a tal punto il gruppo PD guidato proprio da Di Natale, quest'ultimo del tutto stizzito, hanno abbandonato l'aula, a cui si sono uniti compattamente tutti i consiglieri di minoranza, venendo così meno il numero legale ed il consiglio è stato interrotto. L'impasse creato dal PD, sembra non avere nulla rispetto all'asserito "senso di responsabilità", poiché la carica di presidente del consiglio NON è UNA BANDIERINA POLITICA, ma è organo super partes che garantisce la legittimità e la legalità dei lavori del consiglio, mentre è stata una poltrona che il PD a occupato a seconda delle proprie convenienze, con Di Natale prima e con Sciammarella poi, poiché solo per un "presunto" tradimento politico, si è abbandonata la carica senza se e senza ma, si è parlato di "decisioni condivise" ma che appaiono del tutto unilaterali. Il "senso di responsabilità" a cui fanno riferimento i pezzi del PD, certamente avrebbe suggerito di (mal)digerire la sconfitta elettorale alle ultime regionali, di restare al proprio posto e di votare ogni singolo provvedimento solo per il bene della città e solo successivamente aprire una campagna elettorale, con dati alla mano sul tradimento, piuttosto che portare il consiglio comunale a non avere un presidente e ciò che è più grave a non poter approvare provvedimenti di cruciale importanza per la città come il piano spiagge di oggi ed il bilancio delle prossime settimane. Perrotta potrebbe giocare la carta delle dimissioni anticipate, poiché il terreno di gioco, espressione calcistica tanto cara all'ex consigliere regionale, è stato reso impraticabile da questa situazione frutto di decisioni affrettate prese nel peggior momento, ovvero a seguito di una sonante sconfitta. Staremo a vedere nei prossimi giorni lo scenario politico che si delineerà, al momento sull'amministrazione è calata la notte. Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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Aprile 2024
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