Care amiche ed amici lettori, ancora sulla terapia intensiva di Paola, come vi avevo già preannunciato, avremmo valutato l'effettiva portata dell'iniziativa solo a distanza di qualche settimana o mese dall'apertura.
Ora bisogna capire chi ha ragione e quali siano le ragioni poste a fondamento delle proprie esternazioni, poiché mentre Di Natale dice "funziona, meno male che c'è, sta salvando delle vite", il primo cittadino Roberto Perrotta sulle colonne de il Quotidiano parlerebbe di un presunto "boicottaggio della terapia intensiva di Paola", chiedendo per tali sospetti, lumi al commissario straordinario Asp La Regina. Noi abbiamo già più volte incalzato i promotori ed i responsabili dell'iniziativa, evidenziando le carenze di personale, evidenziando la carenza strutturale e la carenza operativa della struttura, mentre taluno si affannava (senza successo) a rivendicarne la portata, vanificata anche da alcuni post facebook in cui sicuramente avrete letto di qualche infermiere che relegava il reparto a mero porto di transito dei pazienti in attesa di tampone, una sorta di "sgabuzzino di lusso", costato oltre 400 mila euro solo la struttura. Benché abbiamo sottolineato la totale assenza dell'istituzione Comune di Paola, quanto meno nella "promozione" del raggiunto successo della intera comunità paolana e non solo, poiché né il primo cittadino né il canale ufficiale della città di Paola hanno preso posizione rispetto al raggiunto obiettivo. Qualcosa sembrava non andare, quest'assenza di comunicazione cozzava con lo sbandierato successo dell'ex presidente del consiglio, silenzio che si è protratto fino ad oggi, all'articolo menzionato. Naturalmente, il primo cittadino "la tocca piano" parlando di un presunto boicottaggio, ma per boicottaggio dovrebbe intendersi la manomissione di un qualcosa che funzionava correttamente, circostanza che naturalmente mal si sposa con il sopracitato reparto, per i motivi che abbiamo spesso ricordato. Tralasciando la gaffe dell'ex presidente del consiglio in merito al fatto presunto secondo cui una donna, avrebbe avuto accesso al reparto senza dover ricorrere alle cure esterne, ipotesi come sopra detto smentita dal contenuto di alcuni sms apparsi sui social, successivamente rimossi, ora questa circostanza secondo cui alcuni cittadini avrebbero chiesto al sindaco del mal funzionamento del reparto e che questi si sia mosso non solo "in segreto" contattando La Regina ma anche attraverso la "pubblicità" dell'iniziativa attraverso le colonne del Quotidiano. Ora qual è la verità? A chi bisogna credere, al consigliere regionale che dispensa messaggi d'amore rispetto ad un reparto che invece sarebbe "boicottato" secondo il primo cittadino che invece riceve le lamentele dei propri cittadini? Premesso che la circostanza secondo cui i cittadini piuttosto che rivolgere le proprie istanze alle autorità preposte, si rivolgano direttamente agli organi politici della città, quasi come se fossero i moderni sos non mi sembra una pratica molto corretta, anche perché alcuni tali canali "privilegiati" di ascolto non li ha. Detto questo, ricordando le doglianze del consigliere regionale Aieta in seno all'ultima seduta ha letteralmente detto della terapia intensiva di Paola "i 4 posti di T.I. di Paola sono stati attivati per volontà della Santelli, sono posti letto a breve degenza perché NON C'E' IL PERSONALE quindi non sono attivi...0+0=0". Dichiarazioni al fulmicotone che però non hanno fatto sobbalzare il consigliere Di Natale, che non ha contestato le dichiarazioni del collega di minoranza. Quindi chiedo a voi tutti, e principalmente a chi ha storto il naso in merito all'ultimo post, tanto da affannarsi a rispondere immediatamente, in un modo che poi si è individuato come raffazzonato e inconcludente oltre che lontano dalla verità, il reparto è una vittoria per tutta la comunità tirrenica e su questo NON VI E' DUBBIO o pregiudizio politico, ma funziona? Sarei curioso di sapere cosa pensa il Ministro Speranza in merito al fatto che la Calabria, almeno sulla carta, ha nuovi posti di terapia intensiva, conteggiati nella lotta covid e non sono utilizzabili nemmeno per le patologie ordinarie. Un ultimo quesito, visto che sta tanto a cuore la questione sanitaria all'ex presidente del consiglio, come mai il consiglio comunale, (oltre a non riunirsi per l'ordinario) non si riunisce per discutere dei provvedimenti da adottare anche in seno alla disponibilità sanitaria? Non mi sembra che, in relazione alle ultime misure adottate dal Comune, vi sia stato pubblico dibattito dell'organo consiliare, sorge dunque l'interrogativo, come mai due pesi e due misure? Continueremo a monitorare la situazione e a tenervi costantemente aggiornati. Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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Aprile 2024
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