Care amiche ed amici lettori, manca meno di 10 giorni alla tanto temuta udienza dinanzi al TAR di Catanzaro che vede come parti opposte il Sindaco di Trebisacce Francesco Mundo e il consigliere comunale, provinciale, regionale Graziano Di Natale entrambi candidati al consiglio regionale alle ultime elezioni dello scorso 26 gennaio.
Ebbene, questa amministrazione ha già superato il giro di boa, da qualche giorno infatti è stato superato il III anno di consiliatura, ma l'amministrazione Perrotta sembra perdere sempre di più i pezzi, anche grazie alla scaltrezza politica di Di Natale che, ogni giorno passato dentro questa consiliatura lo ha dedicato all'erosione se non distruzione dell'immagine politica del (non troppo mai amato e avversario) Sindaco Perrotta. Una convivenza di quelle forzate, mutuando un termine matrimonialistico una convivenza more uxorio forzata, poiché il peso pubblico del Sindaco non è mai stato digerito dal Presidente del Consiglio, che già alle comunali del 2017 aspirava alla carica di Sindaco, immediatamente ridimensionata anche grazie ai fedelissimi di Perrotta. Oggi, dopo 3 anni dall'inizio di questa consiliatura, il Presidente del Consiglio quando non è riuscito a portare dalla sua i perrottiani è quantomeno riuscito a metterli uno contro l'altro o contro il Sindaco stesso. Sono ormai 3 le frange che si sono distinte per aspirazioni di giusta visibilità politica, Ollio, Aloia e Grupillo, ormai stanchi della luminescenza politica del Presidente del Consiglio che ha sempre di più adombrato il Sindaco ed i suoi fedelissimi. Il punto d'inizio probabilmente è stato il defenestramento (senza troppi complimenti) dell'assessore De Cesare, storico perrottiano, anche quando Roberto non era più in auge politica, passando per la sua lenta e progressiva erosione di visibilità politica e mediatica. La convivenza forzata si è dimostrata anche durante il periodo di pandemia, con il Presidente del Consiglio, saldamente incollato (oltre che alla poltrona) al divano di casa e al telefono per raccogliere informazioni e ove possibile prendersi i meriti anche di cose fatte dallo stesso Perrotta, comunicando che le stesse fossero avvenute su suo input ed il sempre più solo Perrotta in giro per le strade o alle manifestazioni pubbliche. Abbiamo titolato tutto in dieci giorni perché tra poco ci sarà la famigerata udienza al Tar che dovrà stabilire se il seggio attribuito a Di Natale non sia stato erroneamente attribuito a lui anziché al Mundo. Di Natale avrebbe qualcosa da festeggiare, dato che già due ricorsi avente lo stesso oggetto, ovvero l'accertamento di voti attribuiti in fase di spogli, sono stati cestinati dal Tar, ma al contempo analizzando le questioni a parte l'oggetto, i ricorsi già cestinati non hanno elementi in comune. Il ricorso di Chiefalo infatti, è stato rigettato poiché non sono state sufficientemente determinate le motivazioni che hanno indotto lo stesso a presentare ricorso che quindi è stato bollato come "generico e meramente esplorativo", ovvero non basato su indizi certi ma su mere dichiarazioni di cui la fonte è sempre rimasta anonima. Mundo invece, oltre ad una specifica indicazione dei voti da analizzare, ovvero quelli che sarebbero stati attribuiti a Di Natale sotto il simbolo del PD (dunque nulli) ha indicato le specifiche sezioni (8-9 di Amantea e tutte quelle di Paola) dove sarebbero avvenute le assegnazioni, indicando oltre 15 testimoni che avrebbero assistito allo spoglio, dunque, almeno negli atti, nulla di generico o di meramente esplorativo, ma indizi da cui far partire l'azione dei togati del Tar. Tutto in 10 giorni, perché gli scenari sono 2, o il Tar rigetta il ricorso di Mundo e Di Natale resta a Palazzo Campanella e dunque continua l'avventura politica regionale, mantenendo un occhio meno attento su Paola, consentendo a Perrotta& co. di arrivare a fine consiliatura, oppure nella denegata ipotesi che il Tar dovesse accogliere le doglianze di Mundo, lo stesso Di Natale che dall'apice della carriera politica sarebbe scaraventato giù, dunque ridotto a mero consigliere comunale, potrebbe passare ad incassare il proprio consenso e staccare la spina all'esecutivo, con un nuovo candidato a Sindaco scelto proprio dallo stesso Di Natale. Il giocattolo in mano ai due potrebbe rompersi però, perché mentre è vero ed è certo che Perrotta avrà perso qualche punto percentuale nei sondaggi di gradimento, lo stesso Di Natale, almeno al momento, non ha rafforzato e consolidato il consenso delle ultime comunali, in più facendo cadere lo stesso Perrotta, certamente non conquisterebbe i voti dei fedelissimi elettori, dunque potrebbe verificarsi il famoso detto "tra i due litiganti il terzo gode" con un possibile compattamento (sta volta) elettorale delle compagini consiliari di Rete dei Beni comuni ed il Progetto Democratico, o un alquanto (ad oggi) utopistica formazione del centrodestra. Una cosa è certa al momento staccare la spina all'esecutivo potrebbe portare alla certa fine politica di Perrotta (abbandonato già da tutti) e ad un ipotetica figuraccia del Presidente del Consiglio, che ancora non è certo del proprio consenso e per questo starebbe pensando di candidare una figura terza e certamente da lui controllabile, non a caso sono state messe in giro voci di questo genere. Alcune carte sono state già mosse a Paola e a reggere le fila è proprio il PD che vorrebbe la Sciammarella al posto di Di Natale e piazzare qualche altra PDina in giunta, oltre che il ruolo di vicesindaco. Per ora è stato fissato il consiglio comunale il 9 luglio per l'approvazione di un bilancio che si annuncia infuocato, con molti scontenti e con tutti, Sindaco compreso, che respirano all'unisono con il Presidente del Consiglio in attesa dell'esito della prima (e non crediamo ultima) udienza questo rognoso ricorso. Insomma un'intera comunità tenuta sulle spine da un ricorso amministrativo personale contro il Presidente del Consiglio, i processi si fanno nei tribunali e ci mancherebbe altro, ma un Sindaco tenuto per i fili da una forza politica della sua maggioranza non è più un Sindaco libero ed indipendente, capace di assumere decisioni in seno al consiglio ed alla giunta, poiché queste saranno sempre condizionate da fattori o persone esterne, ed una personalità ridotta in queste condizioni, dovrebbe trovare il coraggio politico di riprendere il comando della nave o di rassegnare le dimissioni. Tic-tac l'udienza s'avvicina, nell'attesa di ulteriori sviluppi, continueremo a monitorare la situazione. Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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Aprile 2024
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