Care concittadine e concittadini torniamo ad occuparci del "referendum" sulla ZTL proposta dal Presidente del Consiglio Di Natale e dal comitato promotore, ma si tratta realmente di un referendum?
Dando per certe le legittimità istruttorie della consultazione referendaria, visto il calibro politico della personalità schierata con il comitato organizzatore, abbiamo tralasciato di verificarne la giuridicità soffermandoci sul merito nel precedente post. Le falle individuate, oltre che di merito, illustrate nel nostro precedente post (clicca qui) sembrano essere anche di metodo e ci siamo posti diversi interrogativi anche di natura giuridica. Il referendum per sua definizione è una consultazione popolare su determinate questioni nel quale è richiesto all'elettorato di esprimersi. Si tratta appunto di una consultazione "elettorale" ovvero si tratta di un istituto giuridico ed in quanto tale ha una sua regolamentazione, una sua ufficialità. Tralasciando a questo punto il merito vado ad analizzare la questione pratico-giuridica, quali sono le leggi/regolamenti che disciplinano il referendum? La soluzione è data dal combinato disposto dello Statuto Comunale e dal Regolamento del Consiglio Comunale, documento che per le funzioni rivestite siamo sicuri che il Presidente del consiglio Avv. Graziano Di Natale conosca bene. Ai sensi dell'art. 15 dello Statuto del Comune (clicca qui) di Paola si legge che la Titolarità, ovvero chi sia titolato a proporlo e ad indirlo, 1) il Consiglio comunale che può sottoporre alla popolazione questionari a mezzo telematico o informatico; 2) Il Sindaco su delibera del Consiglio Comunale quando sia quest'ultimo a proporlo, o su proposta di un comitato di cittadini non inferiore a 1000 e che sia rappresentato da almeno 20 cittadini nel comitato organizzatore. Ulteriormente abbiamo l'art.89 del Regolamento del Consiglio Comunale (clicca qui) che testualmente recita : "Il referendum consultivo è un istituto di consultazione dei cittadini previsto dalla legge e disciplinato dallo statuto e dallo speciale regolamento ad esso relativo, con il quale tutti i cittadini del Comune sono chiamati a pronunciarsi in merito ai temi con lo stesso proposti, inerenti programmi, piani, progetti, interventi od altri argomenti relativi all'amministrazione della comunità." La norma è chiara (art. 15 Statuto Comunale) ad indire referendum con apposita ordinanza è il Sindaco su delibera del Consiglio Comunale o su proposta del comitato promotore costituito dalla sottoscrizione di almeno 1000 cittadini residenti e che abbia nel comitato organizzatore la presenza di almeno 20 cittadini "rappresentanti" e che vengano verificate le firme. A titolo esemplificativo vi alleghiamo l'ordinanza emessa dalla sindaca di Roma Avv. Virginia Raggi, con il quale venivano indetti ben due referendum comunali (clicca qui). Ora, noi abbiamo richiesto questo regolamento comunale sul referendum direttamente al Segretario Generale del Comune, esattamente due giorni fa a mezzo PEC, ma crediamo proprio che questo regolamento non esista, pertanto da una prima lettura dello Statuto Comunale pubblicato sul sito del Comune di Paola e sopracitato, sembra che vi sia stata una violazione oppure semplicemente si parla erroneamente di referendum (la più probabile). Il Ministero dell'Interno, massima autorità di Pubblica Sicurezza e superiore gerarchico amministrativo dell'ente comunale, ha più volte precisato (clicca qui) che una consultazione referendaria in assenza di un apposito regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale non ha ragione d'esistere. Il regolamento che crediamo non sia presente (e non presente nella sezione regolamenti del comune di Paola) è necessario al fine di assicurarne il corretto svolgimento, ovvero l'individuazione statica dei seggi, il quorum da raggiungere per la validità della consultazione referendaria, le modalità di scrutinio e di formazione dei seggi, chi può votare e i limiti minimi d'età, i documenti necessari per garantire l'unicità del voto, insomma tutte quelle elementari regole giuridiche che servono per considerare giuridicamente valido il successivo esito del referendum. In conclusione, oltre alle falle di merito, sembrerebbe, da quanto riportato dal quotidiano paolaoggi.it, che l'area presso il quale il comitato promotore ed il Presidente del Consiglio Comunale vorrebbero proporre l'istituzione di una ZTL sembrerebbe essere un area afferente alla proprietà privata, ove, se così fosse, il Comune NON AVREBBE ALCUNA GIURISDIZIONE. Dando una lettura più ampia di questo che non ci sembra per nulla un referendum ma che i giornali, quotidiani online e gli stessi organizzatori si ostinano a definire tale, sembra esservi più una ricerca di risposta politica della città anche in vista delle prossime elezioni regionali, una sorta di conta più che uno strumento finalizzato alla realizzazione di un qualcosa che sembra addirittura impossibile giuridicamente. Continueremo a monitorare la situazione, restiamo in attesa della cortese risposta del Segretario Generale del Comune di Paola dott.ssa Virginia Milano in merito all'esistenza del regolamento referendario che qual'ora esistente sarà qui interamente pubblicato, nell'attesa invitiamo i promotori a voler classificare e denominare la propria iniziativa in modo chiaro e preciso. Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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p.C.I.è nato tutto dal desiderio di informazione libera che, nel nostro comune manca da anni, la strumentalizzazione politica dell'informazione ha portato a conseguenze inimmaginabili, ora vogliamo mettere tutti i giorni, atto dopo atto, sotto la lente d'ingrandimento l'operato dell'esecutivo, perché reputiamo che un cittadino informato sia un cittadino consapevole e chi è consapevole non può commettere errori, se non quelli in buona fede. Archivi
Aprile 2024
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