Care amiche ed amici lettori, come ben saprete tra poco più di un mese saremo chiamati alle urne per votare il referendum costituzionale per la riduzione dei parlamentari.
Prima di entrare nel vivo della questione come da titolo, vogliamo indicarvi informazioni utili sul voto da intraprendere tra qualche settimana. Partiamo dal quesito: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?" L'elettore dovrà barrare SI se vuole la riduzione dei parlamentari da 935 a 600 per tagliare oltre 300 poltrone dal parlamento. L'elettore dovrà barrare NO se vuole mantenere il numero dei parlamentari che ad oggi si attesta a 935. Il costo della riduzione dei parlamentari è di 100 milioni di euro ogni anno e di 500 milioni di euro ogni legislatura (5 anni). Si voterà sabato 20 e domenica 21 settembre, in alcuni comuni d'Italia si voterà unitamente alle amministrative. Ora, tornando alla questione di casa nostra, a poco più di un mese dalla chiamata alle urne, ancora non sono stati fissati i criteri di nomina degli scrutatori (sorteggio,graduatoria ecc)ne è stata convocata la commissione elettorale per la nomina. Un appuntamento importante, che le opposizioni devono certamente monitorare, poiché è proprio in occasioni come queste, che i soliti volti noti si ritrovano ad essere scrutatori o presidenti di seggio, non è un caso che vi sono molte persone che lo hanno fatto 5, 6 o 7 volte negli ultimi 5 anni e persone che non lo hanno mai fatto benché iscritti nelle liste comunali da decenni. Il miglior criterio, quello più giusto, più equo, sarebbe quello del sorteggio, ovvero rimettere alla sorte la nomina di tali scrutatori, poiché i Presidenti di seggio, come è noto, li nomina la Corte di Appello di Catanzaro. La cosa più giusta sarebbe di non consentire a chi ha svolto questo incarico alle ultime elezioni regionali per dare spazio a chi non lo ha mai fatto, ma ovviamente staremo a vedere cosa accadrà. Alle scorse elezioni regionali del gennaio 2020, la nomina degli scrutatori non è passata per l'albo pretorio del comune, come ci si aspetterebbe, ma è giunta agli elettori attraverso i quotidiani locali qualche giorno prima delle elezioni, senza nessuna indicazione dei criteri di scelta degli scrutatori. In attesa di un criterio equo per tali nomine, continueremo a monitorare la situazione ed a stimolare la massima trasparenza, unico vero metro per assicurare l'imparzialità e l'equità nei confronti di tutti i cittadini e non solo verso chi porta una "bandiera". Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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Aprile 2024
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