Care concittadine e concittadini, proviamo a dare una spiegazione logico-politica ma anche storico-sociale della formazione del nuovo governo Conte.
Per analizzare la questione politica è necessario partire dalla scelta (scellerata) del leader della Lega di aprire la crisi di governo proprio nel mese di Agosto, in quanto in 73 anni di storia repubblicana, nessuno si è mai sognato di mandare a casa un governo durante il periodo estivo, non tanto per scelta politica, ma per scelta "costituzionalmente obbligata". A differenza di quanto sostiene Salvini cioè,"perchè non si può aprire una crisi di governo ad agosto? perché i parlamentari sono in ferie? semplice non ci vanno o se sono andati ritornano da sotto l'ombrellone", ma la questione è più complessa perché mandare a casa un esecutivo nel mese di agosto significa non tener conto della grande responsabilità che lo Stato italiano ha il 31 ottobre di ogni anno, ovvero l'approvazione della manovra finanziaria o legge di bilancio, ovvero la revisione delle spese dell'anno precedente e l'indicazione delle voci di spesa da affrontare per l'anno successivo. I tempi costituzionali per la campagna elettorale e per la formazione delle camere e del nuovo governo avrebbe comportato il completamento dell'arco costituzionale solo a fine novembre, o inizi di dicembre, con la assoluta certezza dell'esercizio finanziario provvisorio, ovvero, per il prossimo anno nessuna spesa eccezionale, via misure importanti come il Decreto dignità per le tutele dei lavoratori e le misure del Reddito di Cittadinanza e di Quota 100 nonché il blocco delle assunzioni per almeno 2 anni ed anche l'aumento dell'Iva che il premier Giuseppe Conte aveva evitato a metà luglio, tale aumento è necessario scongiurare perché sarebbe un disastro su un economia in ripresa, mi spiego meglio, l'aumento dell'Iva porta sempre una conseguente riduzione dei consumi ed a braccetto porta un calo della produzione, che l'Italia in questo momento non si può proprio permettere, per non rendere vane le politiche attive del lavoro e terminare dunque in un altro buio e lungo periodo di recessione. Ricordiamo che lo scorso esecutivo è stato votato il 4 marzo ed è entrato nell'esercizio delle funzioni il 1 giugno 2018 quasi 90 giorni dopo il risultato delle elezioni. Il MoVimento 5 stelle per limitare i danni creati dalla Lega e da Matteo Salvini, grazie all'interlocuzione del Presidente Mattarella ha cercato altri interlocutori, non solo per non far saltare il lavoro svolto fin qui dal governo precedente, ma per consentire di completare il lavoro in corso e creare nuove opportunità per il paese, senza contare che le nuove elezioni tanto decantate da Fratelli d'Italia e da Forza Italia con a capo la Lega, non porterebbero ad un risultato diverso, in quanto tra le priorità del governo precedente vi era anche quello di una seria riforma elettorale. L'attuale sistema elettorale (truffa, ultimo regalino del governo Renzi) impone che per una stabilità di governo, il partito che ottiene la maggioranza dei voti, debba ottenere almeno il 40% dei seggi, ed attualmente nessuna forza politica riuscirebbe ad ottenere questi risultati, perché la legge elettorale era stata pensata quando il paese era ancora a 2 velocità PD e PDL e non è stato tenuto in conto il MoVimento di Grillo che invece ha conseguito DA SOLO il 35% dei consensi, tanto certo, ma non sufficiente a governare da solo. Ricordiamo che il PD come la Lega hanno conseguito circa 17% dei voti, quindi lo si poteva fare prima il governo PD- M5S ma i dem non hanno acconsentito, per questo i 5 stelle hanno virato sul leader della Lega, il paese non poteva allora e non può oggi tornare ad elezioni, a giochi fatti si otterrebbe lo stesso risultato, incertezza politica e nessun partito a poter governare da solo. I 5 stelle hanno avuto sì senso di responsabilità che alla lunga potrà logorare ancora il consenso che li ha portati al governo, ma il giusto senso di responsabilità verso il paese (aumento dell'Iva) hanno accantonato gli interessi del partito e le antiche vicissitudini, fermo restando che l'agenda come prima con la Lega, continuerà a dettarla il M5S, si perché è il M5S che ha vincolato la Lega al Contratto di Governo, è il M5S che ha imposto allora e riproposto ora Giuseppe Conte premier, è il M5S che ha attuato molte delle politiche attive di quel contratto e NON è il M5S ad aver fatto saltare quell'accordo in preda alle gioie dei sondaggi. Un governo PD-M5S è innaturale, 2 conformazioni politiche opposte, una attaccata alle poltrone da sempre, con residui tossici della vecchia democrazia cristiana, con personaggi poco raccomandabili come li aveva la Lega, ma è fatto anche di (poche) persone di buon senso, l'altra che vuole davvero cambiare il paese, ma la chiave di tutto è una nuova riforma elettorale, per consentire al popolo di votare liberamente la forza di maggioranza che andrà alla guida del paese da sola e potrà dunque attivare tutte le politiche e tutte le ideologie senza alcun freno, sino a quel momento cari amici lettori, mai come ora è giusto un altro governo che vada avanti sul processo di cambiamento iniziato, non contano le leggi di destra o di sinistra, non siamo allo stadio non c'è chi vince e chi perde, le leggi sono necessarie perché servono a vivere meglio e per questo che le faccia la Lega, il M5S o il PD non importa, però il bisogno di queste leggi è vitale per il futuro di tutti noi. Il PD rappresenta la vecchia politica, ma attualmente non avrebbe mai preferito di andare alle elezioni perché era sicuro della propria scomparsa, non è certo il senso di responsabilità che li ha spinti a costituire un governo con i 5 stelle, devono recuperare punti nei sondaggi ed elettori migrati nella Lega e ci vorrà un po' di tempo ma certamente le urne erano da evitare ad ogni costo, ecco perché Renzi ha dovuto mettere da parte il rancore verso i 5 stelle per cercare di recuperare pezzi di partito e di consenso da lui stesso distrutti, questo è l'unico obbiettivo del PD, puro opportunismo politico, mentre i 5 stelle non volevano perdere il lavoro svolto fin ora, quello in cantiere e quello che prossimamente avrebbero creato e portato a termine, ragionate sui rischi dell'aumento dell'Iva sulla perdita delle politiche attive del lavoro che avevano riportato il livello occupazionale ai livelli storici del 1977 (un anno prima che entrasse in vigore lo statuto dei lavoratori) pensate alla tutela delle donne, alla revoca delle concessioni autostradali al gruppo Autostrade/Benetton, tutto questo sarebbe saltato con lo scioglimento delle camere e invece ora ci sarà, grazie ai pentastellati. Per P.C.I. Gianluca Sarpa
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p.C.I.è nato tutto dal desiderio di informazione libera che, nel nostro comune manca da anni, la strumentalizzazione politica dell'informazione ha portato a conseguenze inimmaginabili, ora vogliamo mettere tutti i giorni, atto dopo atto, sotto la lente d'ingrandimento l'operato dell'esecutivo, perché reputiamo che un cittadino informato sia un cittadino consapevole e chi è consapevole non può commettere errori, se non quelli in buona fede. Archivi
Aprile 2024
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