In questi giorni di politica al quanto convulsa si discute sull'uso legittimo delle armi. Ma quando la difesa è veramente legittima? Il codice penale all'art. 52 primo comma testualmente prevede: Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta , sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa. Tralasciando le inchieste e i titoloni dei quotidiani nazionali, di fatto per esservi proporzionalità tra difesa e offesa, è necessaria che la proporzionalità non risieda nei mezzi dell'offesa o della difesa (es. coltello contro fucile; pistola contro cannone), ma nel bene giuridico aggredito (es. Tizio mi sta per uccidere e io per difendermi lo uccido; Tizio vuole uccidere Caio ed io per difendere Caio uccido Tizio). In questo caso il valore giuridico aggredito è proporzionale è la difesa sarà sempre legittima (entrambi i soggetti aggrediscono il diritto alla vita). Vi è sproporzione prevista e sanzionata con la condanna per eccesso colposo di legittima difesa quando, Tizio mi sta rubando in casa, io prendo la pistola e lo uccido, il valore giuridico aggredito dal ladro è il patrimonio(sta rubando una cosa mia e commette un reato) mentre il valore giuridico aggredito da chi subisce il furto è il diritto alla vita (mi prendo la sua vita, anche se lui non aveva messo in pericolo la mia) quindi vi è sproporzione con conseguente processo e giusta condanna. La difesa dunque sarà legittima quando: 1) Necessità di difendere se o altri (dal pericolo di vita ad esempio); 2)Pericolo attuale; io devo difendermi da un aggressione alla mia vita o di quella altrui, che sia attuale (mi punta addosso una pistola), non quando essa è terminata (es. sparo al ladro che fugge) Il diritto alla vita è il bene giuridico maggiormente tutelato dal nostro ordinamento penale, in quanto l'art. 575 del codice penale prevede in maniera netta e senza giri di parole il reato d'omicidio: "Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno" (che è una delle pene più alte del nostro ordinamento proprio perché il diritto alla vita rappresenta un valore fondamentale degno di tutela per la società civile). Per P.C.I. Dott. Gianluca Sarpa Nel video, il Dott. Marco Travaglio (direttore de "il fatto quotidiano") insieme al Dott. Piercamillo Davigo (Magistrato) spiegano in parole povere perché è meglio non modificare l'art.52 del codice penale sulla legittima difesa.
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p.C.I.è nato tutto dal desiderio di informazione libera che, nel nostro comune manca da anni, la strumentalizzazione politica dell'informazione ha portato a conseguenze inimmaginabili, ora vogliamo mettere tutti i giorni, atto dopo atto, sotto la lente d'ingrandimento l'operato dell'esecutivo, perché reputiamo che un cittadino informato sia un cittadino consapevole e chi è consapevole non può commettere errori, se non quelli in buona fede. Archivi
Aprile 2024
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