Dopo le vicende dei giorni scorsi che hanno condotto agli arresti domiciliari il Sindaco di Riace Domenico Lucano, il Ministero degli Interni a guida Salvini, ha deciso di interrompere i finanziamenti viste le gravi irregolarità al vaglio della Procura della Repubblica di Locri guidata dal Dott. Luigi D'Alessio.
Il procuratore si è detto consapevole di aver "mediaticamente" lanciato una bomba in quella che sembrava essere una favola, ma contrariamente a quanto i media stanno facendo credere, al vaglio della Procura non vi è il "progetto Riace" in se (moralmente e socialmente degno di nota), ma le operazioni amministrative e le gravi violazioni che sono state poste a sostegno dello stesso progetto. Il Vicesindaco di Riace ha già annunciato il ricorso al TAR avverso l'ordine ministeriale di sospensione dei finanziamenti al progetto S.PR.A.R. di Riace, tentando così di ripristinare ciò che è vitale per la sopravvivenza del progetto ovvero i fondi ministeriali. Ciò che preme sottolineare al sottoscritto in quanto giurista, è che in uno Stato di diritto come per fortuna è lo Stato italiano, nessun fine giustificherà mai mezzi, ma il fine ed i mezzi dovranno coincidere sempre con ciò che la Legge prevede, altrimenti è tutto o in parte illecito. Si perché il modello Riace (nonostante la meritevolezza del fine) ha violato diverse disposizioni normative, anche basilari del diritto amministrativo, la trasparenza (es. dal Ministero arrivavano fiumi di finanziamenti, ma non sono mai state rendicontate le spese), l'economicità e l'efficacia dell'azione amministrativa, e ciò che appare dalle intercettazioni è che il Sindaco Lucano fosse consapevole di commettere delle violazioni di legge (es. ha erogato carte d'identità a persone con permesso di soggiorno SCADUTO, per evitare il rimpatrio), ma che era più preoccupato del fine (lodevole per carità) che dei mezzi (ritenuti illeciti) da utilizzare. E' vero il Sindaco di Riace a detta sua (la Procura è sicura del contrario) non ha speso quei soldi per se stesso ma per gli immigrati, il problema è dimostrarlo dato che su quelle spese la legge imponeva l'obbligo di contabilizzazione e rendicontazione (al Ministero) e non è stato fatto (di fatto violando la stessa legge). Quante volte avete sentito discorsi del tipo, ma tutto ciò che è legale è giusto? E' vero molte "rivoluzioni" del passato non erano legali, ma difendevano un'idea giusta, i partigiani ad'esempio, durante il secondo conflitto mondiale erano illegali, ma difendevano un ideale giusto, la libertà, ma erano illegali perché il potere assolutistico di Mussolini e l'ideologia di Stato fascista non ammetteva ideali di libertà, il popolo era schiavo, e la Legge era lo strumento di schiavitù, lo Stato utilizzava la Legge per opprimere il popolo. Cioè parlare di ingiustizia nei confronti del Sindaco Lucano solo perché è finito ai domiciliari il "padrino" (nessun accostamento all'omonimo film) del progetto Riace, finisce per sminuire l'insieme di violazioni che questi avrebbe commesso, perdonatemi, ma è come se domani mattina Tizio uccidesse Mattia Messina Denaro, Tizio viene arrestato e tutti ad inveire contro la Polizia perché Messina Denaro se lo meritava, e quindi tutti ad invocare la libertà di Tizio, senza pensare che Tizio ha comunque commesso un omicidio, cioè a sua volta anche lui è diventato un delinquente, perché per quanto lodevole possa essere un fine, esso non giustificherà mai i mezzi, in uno Stato di diritto. I media oggi parlano di "deportazione" degli immigrati di Riace ad altri centri S.P.R.A.R. diffusi sul territorio, un termine copiato più per fare colpo sugli ascoltatori, che nel dar a questa parola il vero significato, la deportazione è stata una delle pagine più buie della storia dell'uomo, ovviamente mi riferisco a quella degli ebrei nei campi di concentramento, gli immigrati oggi non sono deportati e ci mancherebbe altro, decidono di trasferirsi in altri centri S.P.R.A.R., in quanto quello di Riace che garantiva tra gli altri servizi, l'assistenza, i corsi di lingue, mediatori culturali e i progetti di inserimento al mondo del lavoro, ovviamente in assenza di fondi non può più garantire, di conseguenza se non è più lo S.P.R.A.R. di Riace a provvedere a queste persone tra cui donne e bambini chi lo fa? E allora gli immigrati di Riace sono "costretti" a trasferirsi altrove, ma nessuno li ha arrestati per deportarli altrove sia ben chiaro. Per P.C.I. Dott. Gianluca Sarpa
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Aprile 2024
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